venerdì 28 giugno 2013

Punti di vista e strategie

«Historia vero testis temporum, lux veritatis, vita memoriae, magistra vitae, nuntia vetustatis»


Ok, parliamo dei 3 sindacati corrotti e venduti.. Quindi nulla di particolare o di nuovo.

Ma, nessuno ha mai spiegato loro che in "guerra" ad una azione corrisponde una controreazione?

E' naturale che nella Nazione dove l'antilotta ed il lassismo sindacale la fanno da padrone, chi ha le leve del potere ed i cordoni della borsa, agisca attaccando sotto la cintura per creare dissapori e rotture tra gli operai...

Strategia esige, che questi (i delegati di Fiom / Cgil, Cisl e Uil) si ricompattino loro stessi e tengano alto l'umore della truppa (gli operai presi tra incudine e martello o per render meglio l'idea tra palle e culo) e continuino a lottare per ottenere che l'azienda in oggetto (la indesit nel caso odierno) o tante se non tutte le altre, cedano alle loro richieste...

Come esige, sempre la strategia, che se l'azienda risponde sotto la cintola, non ci si impaurisca e si gridi al lupo, oppure ci si pari dietro al quanto son cattivi, ma, si continui a lottare fino a vittoria o quanto meno accordi avuti ed ottenuti...

Ovviamente sono strategie valide solo se c'è da parte dei delegati, che nel mio esempio avrebbero la funzione di generali, l'intenzione e la voglia di lottare e financo provare a vincerla la guerra contro gli esuberi, i licenziamenti e la delocalizzazione aziendale...

Mai dimentichi e va tenuto di buon conto che in ogni guerra c'è il cosiddetto rischio...

Ma, tra l'andare a spasso dopo aver combattuto e l'esser licenziato senza combattere o solo facendo finta, preferisco di gran lunga la prima!

Anche perché va a finire che lottando gli operai corrano il "rischio" non solo di mantenere il posto di lavoro, non solo di riappropriarsi di tutti i diritti, ma anche di creare un effetto a valanga...

Certo, tutti questi fatti sono validi se c'è intenzione di arrivare ad ottenere qualcosa...

Se invece si entra in guerra (si sciopera), e da quello che ho letto nell'articolo a me così sembra il fare dei tre sindacati, con l'intenzione di far solo finta di andare contro per poi arrendersi alla prima problematica in modo da poter dire: «Ci abbiamo provato ma loro sono più forti, quindi che possiamo farci, il Governo1 non ci aiuta (sempre gli altri li devono aiutare)», allora il discorso dei tre delinquenti (io li vedo così) è più che valido...

Poi naturalmente ognuno vede le cose come meglio crede... Son punti di vista alla fine...


1 Non li ho vissuti, ma la storia mi insegna che quando ci furono le lotte sindacali degli anni '60 e '70, ovvero quando i lavoratori ottennero i sacrosanti diritti per il loro presente e per le generazioni future (la nostra), il Governo (ma anche il Parlamento) era, allora come oggi, dalla parte di tutti (gli altri) tranne che dalla loro o di quella degli studenti e dei lavoratori che dicevano "No" allo schiavismo imperante!

Allora cosa è cambiato? Nella visione Governativa nulla! In quella Sindacale si è passati da associazioni che lottavano al fianco degli ultimi (i lavoratori), ad associazioni di passacarte soggette al potente di turno...

Simone


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