lunedì 14 gennaio 2013

Sulle letterine dei sindacalisti e sulla Protesta....


E' da un po' di tempo che noto la tendenza dei "sindacati" oltre modo politicizzati di non scendere in piazza nemmeno per le questioni più gravi e dirimenti.

Così è stato per la criminale legge sulle pensioni, che una massa di politici e sopratutto tecnici incapaci, hanno varato in tutta fretta, senza prevedere le dannose conseguenze sociali che avrebbero e di fatto hanno creato.
Si vedano ad esempio gli esodati,la mancanza anzi l'azzeramento del ricambio generazionale ed altro...

Così è stato per la altrettanto delinquenziale legge sul lavoro che ha fatto altrettanti se non superiori danni che ben conosciamo e dei quali effetti solo adesso stanno iniziando ad uscire le disastrose conseguenze.

Lo stesso discorso si può fare per tutto l'anno appena passato.

Se non fosse stato per alcune frange e per gli studenti, forse, scioperi veri non se ne sarebbero visti.

I sindacati o meglio i sindacalisti di oggi preferiscono fare falsi e vuoti proclami, sedersi a pranzo, farsi vedere ogni tanto in quei luoghi lontani dal mondo del lavoro ecc.

Oppure ogni tanto mandano la letterina e si affidano ad i giornali...

Si limitano a portare alla conoscenza dell'opinione pubblica che c'è un malessere, ma di fatto non fanno nulla per risolverlo...

In effetti per risolvere il problema dovrebbero protestare, manifestare, rompere i coglioni (mi si perdoni il neologismo) ai loro commensali...

Dovrebbero dire Noi (sindacati) ci siamo!

Manifestiamo, scioperiamo, blocchiamo tutto.

Perché il nostro interesse è difendere i lavoratori! Noi siamo al loro servizio e se serve come è sempre stato ci mettiamo contro di voi (padroni e politici)!

Ma come ho detto dovrebbero! Questo sarebbe il vero motivo fondante e portante di un sindacato, che tiene ai lavoratori!

Non lo fanno invece, perché sanno che se è vero che avrebbero una buona parte della popolazione dalla loro parte e con essa la stragrande maggioranza dei lavoratori e non al loro fianco, perderebbero il loro posto a tavola!

Perderebbero la seggiola su quei tavoli dove il cibo è prelibato e la mazzetta è assicurata!

Quindi cosa si fa? Si manda la letterina! Vedi qui

Così il povero lavoratore crede che loro stanno facendo qualcosa.

Il ben pensante è fiero perché legge sul giornale che il "sindacato c'è" ma non protesta.

Fa la protestina pulita che non rompe i coglioni (mi si perdoni di nuovo il neologismo) a nessuno.

Il potente di turno non viene disturbato. In quanto, quando ha tempo (e voglia) legge la letterina che, il sindacalista di turno con i giusti grassetti gli ha mandato e la mette da parte, per usarla nel posto ove tendenzialmente tutti vogliono stare soli!

Signori miei questo non è protestare! Questo non è manifestare dissenso! Questo non è dire Noi ci siamo!

Questo è chiedere per favore, con il cappello in mano!

Questo è dire "Vossignoria mi scusi se la disturbo ma..., ci sono dei rompicosiddetti che hanno dei reali problemi, ma..., non vorremmo disturbarla troppo...!"

La protesta è altro!

La protesta è fare qualcosa di eclatante! La protesta è portare un problema sulla bocca di tutti!

La protesta è dire con coraggio e con fierezza:

"IO NON CI STO! TU MI STAI A SENTIRE, IN UN MODO O NELL'ALTRO!"

LE PROTESTE SON QUESTE:


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Protestare vuol dire anche beccarsi manganellate e denunce!

E' accaduto nel passato (i preistorici anni '60 e '70 del secolo scorso (1900), accade oggi, accadrà in futuro (almeno spero)...

Vuol dire manifestare un dissenso! Restando nei limiti della legalità! Protestare vuol dire se non ho modo di farmi sentire il modo lo trovo! Ad ogni costo!

Ripeto protestare, manifestare un dissenso, non vuol dire chiedere per favore o "mi consenta" (cit.)

Protestare significa portare il proprio malessere sulla bocca di tutti e fare di tutto affinchè, se è giusto lo si arrivi a risolvere!

Per tutto il resto, ci sono le letterine dei sindacati e dei sindacalisti!

Simone