martedì 21 giugno 2011

E’ ora di smetterla di lamentarsi ma di cominciare a costruire

Ma non sarebbe ora di smetterla di pensare a Silvio a Bersani a Casini ecc. ecc. e dare la colpa all'uno o all'altro? La domanda non nasce per dire che loro colpe non ne hanno. Nasce per far pensare che la colpa è solo, unicamente e soprattutto nostra. Di noi Italiani. Al posto di continuare a scagliarsi contro questi nulla facenti, tanto quello sono, sarebbe il caso di cominciare a capire come mai noi abbiamo reso possibile tutto questo schifo. Sarebbe ora di farla finita con il partitismo che è fallito da 60 anni ad oggi e ancor più fallito è il bipolarismo, all'italiana, e non mi riferisco alla malattia. Non sarebbe ora che ognuno prendesse piano piano coscienza del suo futuro e cominciasse a dire basta? La cosa più semplice al mondo è dare la colpa all'altro. La più difficile è assumersi le proprie responsabilità. Se oggi ci troviamo così è solo ed unicamente colpa nostra. Nostra e dei nostri padri prima di noi. Se non cominciamo a cambiare modo di vedere e di pensare altro che un futuro per noi, che già così non lo abbiamo. Non daremo un futuro a nessuno. L'unica soluzione possibile quindi è smettere di credere in questo o quel partito. Capire fondamentalmente dov'è il problema e rifondare tutto dalle fondamenta. Quando una cosa non funziona si cambia. Noi è sessant'anni che vediamo che tutto questo non funziona ma sono anche sessant'anni che ce ne laviamo le mani. Non è possibile che persone che hanno 35 anni sono fuori dal mondo del lavoro, che non possono farsi una famiglia, che non possono costruirsi un futuro, fare figli, dare loro un futuro. Non riesco più a credere che ancora milioni di persone credono in questi geniacci della sinistra, visto l'attuale fallimento della destra, e poi ricrederanno nella destra visto che la sinistra è destinata a fare la fine dell'attuale governo, ovvero nulla. Chiudo dicendo che per riprenderci il futuro e sopratutto costruircelo abbiamo una sola strada, rimboccarci le maniche, capire che l'italia e nostra e non loro, mandarli tutti a casa, con l'astensionismo, con le manifestazioni di piazza (ma sono tutte cose secondarie se prima non si capisce cosa si vuole), riprendendoci i sindacati politicizzati e riportandoli al loro fine iniziale quello della difesa dei lavoratori e non dei padroni. Ma tutto questo parte dal basso. Tutto questo parte inizialmente dalla coscienza di ognuno (non mi riferisco alla coscienza cristiana di quella non me ne importa nulla), dalla voglia e dalla possibilità di ognuno di dare il suo, nel suo piccolo, anche con un post che non sia solo di lamentela ma di costruzione. Perchè da un post costruttivo ne possono partire due poi tre ecc. Ed ogni post costruttivo toglie spazio a quelli di lamentela che portano solo a covare più rabbia e null'altro.

L'impresa impossibile degli over 35
Vietato ritrovare lavoro in Italia

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Chiacchiere, solo e sempre chiacchiere. Bellissimo Rutelli che smentisce grandemente chi ha parlato prima di lui. Sopratutto quando si parla di beneficienza...